Fagor Automation è partner ufficiale del progetto Reborn

Fagor Automation è coinvolto nel progetto Europeo ReBorn, come utilizzatore finale per dimostrare gli sviluppi del progetto. Il consorzio di svolgimento del progetto è formato da 17 partners provenienti da diversi paesi Europei, e sta lavorando per sviluppare le strategie e le tecnologie a supporto di un nuovo paradigma per il riutilizzo di sistemi produttivi nelle fabbriche.

ReBorn, è uno dei progetti incluso in Industry 4.0 dai centri di ricerca Tedeschi ed è considerato dalla VDMA (German Engineering Federation) come il progetto che implementa il riutilizzo di macchine ed impianti modulari.

VDMA

VDMA (Verband Deutscher Maschinen- und Anlagenbau, German Engineering Federation) represents over 3,100 mostly medium-sized companies in the capital goods industry, making it the largest industry association in Europe.

Questa volta, come rappresentante di Fagor Automation è stato intervistato il Manager José Pérez Berdud, per parlare della nostra esperienza in questo progetto:

All’interno del progetto ReBorn, Fagor Automation è impegnata in molti campi di attività; in questo periodo è in corso da alcuni mesi la fase dimostrativa del progetto, in cui Fagor è fortemente coinvolta.

Mi può spiegare brevemente qual’è il nostro ruolo nel progetto e quali responsabilità ne derivano?

Fagor Automation è coinvolta nel progetto come end-user per dimostrare gli sviluppi del progetto. Nel workpackage RTD(1) WPs(2) , il nostro ruolo è quello di rendere partecipe la visione dell’utilizzatore finale e delle sue aspettative nei differenti gruppi di lavoro, mentre nel workpackage DEMO, occorre validare e misurare i benchmark degli sviluppi del progetto. Le attività principali di Fagor Automation sono letteralmente descritte nel progetto come: “Design and implementation of a flexible assembly cell” e sono strettamente connesse con i seguenti casi di uso “Layout Planning / Optimization for new/existing lines and new/re-used equipment” (by ISG(3)), “Development of optimization algorithms in the space-time field for modular and flexible production” (by UPM(4)) and “Flexible scheduling using MES(5)” (by CMF(6)): In parole povere, noi dobbiamo supportare il SEZ(7) nella elaborazione dei cosiddetti “business model cases” visti dalla prospettiva dell’utilizzatore.

Qual’è il suo punto di vista riguardo all’evoluzione del progetto negli ultimi due anni?

Pur essendo un grande consorzio (17 partner) penso che il progetto stia procedendo agevolmente grazie all’ottimo lavoro del coordinatore di progetto HWH(8) e supportati dal SEZ(7). Abbiamo potuto tastare il polso dell’evoluzione dei lavori durante l’ultima riunione dei lavori, tenutasi il mese scorso in Bruxelles.

Cosa pensa sia necessario al fine di ottenere una perfetta integrazione dei risultati fin’ora ottenuti da R&D?

ReBorn è articolato in una sequenza di lavori particolare, visto che è suddiviso in 3 coppie di “work packages” RTD(1)+DEMO (chiamati WP2/5, WP3/6 and WP4/7), al fine di facilitare l’applicazione dei risultati di R&D da parte degli applicatori; penso sia importante continuare seguendo questo metodo di lavoro. Inoltre, grazie alle teleconferenze, è possibile condividere e scambiare informazioni in modo rapido e frequente.

Dal punto di vista dell’utilizzatore finale, che poi è il ruolo di Fagor Automation nel progetto, che cosa pensa sia ora importante all’interno della fase di dimostrazione?

Credo che sia importante stabilire un piano d’azione concreto, con un calendario concreto. Ulteriori incontri periodici di “follow-up” sono necessari per raggiungere i nostri obiettivi in tempo. D’altra parte, dobbiamo garantire che le esigenze dell’utente finale e le aspettative siano soddisfatte.

Quali sviluppi di ReBorn sono di maggior rilevanza per Fagor Automation?

Abbiamo in programma di modificare il layout di un nostro impianto a causa della necessità di una maggiore flessibilità produttiva.

Lavorando sul progetto ReBorn abbiamo creato molti di casi d’uso, mentre quelli più rilevanti per noi sono ad esempio Layout Planning / Optimization for new/existing lines and new/re-used equipment (by ISR(9)), Development of optimization algorithms in the space-time field for modular and flexible production (by UPM(4)), Flexible scheduling using MES(5) (by CMF(6)), Line planning methods (by FHG(10)) e Self-organizing methods (by LU(11)), che legati a 2 degli obiettivi scientifici e tecnologici di ReBorn, producono modelli per il lay-out di fabbriche, con tecniche innovative di progettazione e riconfigurazione adattativa.

Per quanto riguarda la tecnologia di Reborn, potrebbe già dare una stima sull’impatto che questa tecnologia avrebbe avuto sulla vostra attività? E l’impatto sul settore industriale?

Si certo! Ritengo che l’impatto sulle attività Fagor Automation sarebbe un nuovo e più efficiente layout produttivo, con una maggior organizzazione, una maggiore flessibilità, produttività e riduzione dei tempi di consegna.

Per Fagor stimiamo di iniziare a utilizzare la tecnologia nel medio termine:

  • Riduzione tempi di installazione impianto dell’ridne del 30-40%
  • Riduzione del tempo di fermo macchina attraverso manutenzione preventiva e proattiva del 15-20%

E per il settore industriale dobbiamo aggiungere l’importanza dell’integrazione verticale, dai dispositivi al software di alto livello, che facilita la decisione processo decisionale dei progettisti.

Concludendo si sta anche sostenendo l’elaborazione di “business models” dal punto di vista dell’utente finale; dalla sua esperienza, dove vede il più grande potenziale di innovazione del modello di business basato sulle ICT(12), secondo le applicazioni del progetto ReBorn?

Le tecnologie intelligenti in fase di sviluppo grazie a ReBorn, impattano su quattro prospettive: dispositivi, processo di produzione, ingegneria e software. Inoltre, nel quadro generale del progetto li stiamo integrando verticalmente e questo fatto si sposa perfettamente con la cosiddetta architettura “Industry 4.0” (vedi foto).

Industrie4.0

Il progetto ReBorn agisce sui quattro attori: tecnologia, fabbrica, prodotto e l’ordine. Abbiamo manifestanti in tutte queste aree. Dal mio punto di vista, per una innovazione del “business model”, ci sono due campi che possiamo analizzare: l’integrazione verticale dai dispositivi al software di alto livello e la flessibilità-riutilizzabilità permessa dal processo di stampa 3D.

E come ho già anticipato prima, dobbiamo considerare tutto questo come una implementazione del modello più attuale disponibile nel nostro settore, ovvero Industry 4.0.

(1) WP: Paquete de trabajo
(2) RTD: Investigación y desarrollo tecnológico
(3) ISG: Industrielle Steuerungstechnik Gmbh
(4) UPM: Universidad Politécnica de Madrid
(5) MES: sistema de ejecución de manufactura
(6) CMF: Critical Manufacturing SA
(7) SEZ: Steinbeis Innovation Gmbh
(8) HWH: Harms & Wende Gmbh & Co K
(9) ISR: Instituto de Sistemas e Robótica
(10) FHG: Fraunhofer Gesellschaft zur Foerderung der Angewandten Forschung E.V (sociedad Fraunhofer para el fomento de la investigación aplicada)
(11) LU: Loughborough University
(12) TIC: Tecnologías de la Información y la Comunicación